COSA SONO
QUALI SONO I SINTOMI
Le intolleranze alimentari si possono manifestare con sintomi e malattie a carico di qualsiasi organo-apparato-sistema;
Sintomi principali:
Aerofagia | Alvo alternato (stipsi-diarrea) |
Insonnia | Ansia |
Iperattività nei bambini | Cefalea |
Meteorismo | Cistiti ricorrenti |
Nausea | Depressione |
Psoriasi | Dermatite |
Vaginiti ricorrenti | Dismetabolismo (sovrappeso-sottopeso) |
Variazioni del tono di umore | Dolori addominali |
Vertigini | Eczema |
Vomito |
Sintomi secondari o accessori:
Alitosi | Senso di freddo alle estremità |
Astenia al mattino | Sete notturna |
Crampi muscolari notturni | Sonnolenza post-prandiale |
Palpitazioni | Sudorazioni notturne |
Prurito diffuso | Tachicardia |
PERCHE’ SI SVILUPPANO
Le intolleranze alimentari si sviluppano verso alimenti assunti quotidianamente come grano, latte, uova, oliva ecc., si tratta quindi di accumuli di tossine alimentari che l’organismo non riesce ad eliminare, ma possono insorgere anche per predisposizione.
COME COMPORTARSI
In presenza di intolleranze a una o più sostanze, si suggerisce di eliminarle completamente dall’alimentazione per un periodo che dipende dal grado di reazione riscontrato, e di eliminare nel contempo anche tutte le sostanze appartenenti alla stessa famiglia biologica.
L’eliminazione ha l’obiettivo di disintossicare e, successivamente, riabilitare l’organismo alla riassunzione graduale dell’alimento.
Le intolleranze alimentari infatti non sono perenni. Normalmente dopo un periodo di astinenza gli alimenti risultati positivi possono essere reintrodotti nella dieta, evitando assunzioni quotidiane che potrebbero facilitare un nuovo accumulo di tossine nell’organismo.
Durante il periodo di l’eliminazione anche piccole dosi delle sostanze incriminati possono scatenare delle reazioni e compromettere i risultati
Indipendentemente dal periodo di astinenza previsto, se le patologie sono in relazione alle intolleranze alimentari e se l’astinenza è fatta correttamente, nel periodo di 4-6 settimane, sono destinate a risolversi o migliorare nettamente.
Trascorso il periodo di astinenza consigliato, la reintroduzione deve essere graduale (1-2 volte a settimana) per evitare nuovi accumuli e deve essere effettuata una sostanza per volta in modo da individuare quelle che risultano ancora nocive per l’organismo.
Se l’astinenza è stata effettuata correttamente, non è necessario ripetere il Cytotest prima che sia trascorso un anno.
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