Intolleranze alimentari

COSA SONO

  • sono una reazione cronica a sostanze assunte frequentemente;
  • il disturbo che provocano non segue immediatamente l’assunzione, ma può avvenire a distanza di tempo, anche fino a 72 ore dopo;
  • il fenomeno si può accompagnare a disturbi di assuefazione, dipendenza e relativa astinenza in caso di sospensione;
  • i sintomi non sono proporzionali alla quantità dell’alimento intollerato introdotto, quindi non sono dose-dipendente e anche piccole quantità possono mantenere l’intolleranza;
  • sono frequenti reazioni trasversali tra alimenti della stessa famiglia biologica o gruppo, quindi assumere alimenti collaterali vuol dire non disintossicare l’organismo e mantenere l’intolleranza.

 

QUALI SONO I SINTOMI

Le intolleranze alimentari si possono manifestare con sintomi e malattie a carico di qualsiasi organo-apparato-sistema;

Sintomi principali:

Aerofagia Alvo alternato (stipsi-diarrea)
Insonnia Ansia
Iperattività nei bambini Cefalea
Meteorismo Cistiti ricorrenti
Nausea Depressione
Psoriasi Dermatite
Vaginiti ricorrenti Dismetabolismo (sovrappeso-sottopeso)
Variazioni del tono di umore Dolori addominali
Vertigini Eczema
Vomito

Sintomi secondari o accessori:

Alitosi Senso di freddo alle estremità
Astenia al mattino Sete notturna
Crampi muscolari notturni Sonnolenza post-prandiale
Palpitazioni Sudorazioni notturne
Prurito diffuso Tachicardia

PERCHE’ SI SVILUPPANO

Le intolleranze alimentari si sviluppano verso alimenti assunti quotidianamente come grano, latte, uova, oliva ecc., si tratta quindi di accumuli di tossine alimentari che l’organismo non riesce ad eliminare, ma possono insorgere anche per predisposizione.

COME COMPORTARSI

In presenza di intolleranze a una o più sostanze, si suggerisce di eliminarle completamente dall’alimentazione per un periodo che dipende dal grado di reazione riscontrato, e di eliminare nel contempo anche tutte le sostanze appartenenti alla stessa famiglia biologica.
L’eliminazione ha l’obiettivo di disintossicare e, successivamente, riabilitare l’organismo alla riassunzione graduale dell’alimento.
Le intolleranze alimentari infatti non sono perenni. Normalmente dopo un periodo di astinenza gli alimenti risultati positivi possono essere reintrodotti nella dieta, evitando assunzioni quotidiane che potrebbero facilitare un nuovo accumulo di tossine nell’organismo.
Durante il periodo di l’eliminazione anche piccole dosi delle sostanze incriminati possono scatenare delle reazioni e compromettere i risultati
Indipendentemente dal periodo di astinenza previsto, se le patologie sono in relazione alle intolleranze alimentari e se l’astinenza è fatta correttamente, nel periodo di 4-6 settimane, sono destinate a risolversi o migliorare nettamente.
Trascorso il periodo di astinenza consigliato, la reintroduzione deve essere graduale (1-2 volte a settimana) per evitare nuovi accumuli e deve essere effettuata una sostanza per volta in modo da  individuare quelle che risultano ancora nocive per l’organismo.
Se l’astinenza è stata effettuata correttamente, non è necessario ripetere il Cytotest prima che sia trascorso un anno.

Intolleranze più comuni

Intolleranzadettagli
Intolleranza al lattosioL'intolleranza al lattosio è....
Intolleranza al glutineLa malattia celiaca....
Sensibilità al saleLa sensibilità al sale...
Sensibilità all'alcoolLa sensibilità all'alcool...
 

Allergie più comuni

Allergiadettagli
Allergia al NichelL'allergia al nichel è......
 

Modulo contatti:

NOME:(*)
EMAIL DI RIFERIMENTO:(*)
RICHIESTA:(*)
(*) Campi richiesti